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Fate presto

#087 SLD – Riflessioni e considerazioni dell’Inail

Forse qualcuno che pensa, riflette, propone e chiede di fare presto esiste …forse

Interessante intervista del 13 settembre 2019  su Repubblica a Giuseppe Lucibello attuale Direttore generale dell’INAIL… leggiamola

Sì, ci vuole un piano straordinario, una chiamata alle armi di tutti gli attori istituzionali, come ha detto il ministro del Lavoro.

Ma Giuseppe Lucibello, direttore generale dell’Inail, l’Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro, non si ferma qui:

R. Non ne possiamo più di questa anarchia nel condurre la guerra agli incidenti sul lavoro. Basta con le duplicazioni e le inefficienze nelle ispezioni e nella formazione. Manca coordinamento tra governo, Regioni, Inail, Ispettorato del Lavoro e Inps. E poi, mi sembra una follia aver ridotto le risorse per incentivare le imprese a investire in sicurezza.

D. Non è stucchevole che a ogni nuovo incidente mortale si torni a parlare di un “piano straordinario”, di un “tavolo permanente”? Quante volte lo abbiamo sentito?

R. D’accordo, ma stavolta non è una risposta d’ufficio. Il quadro istituzionale è drammatico: sia nella formazione sia nelle ispezioni, ogni attore si muove senza raccordo con gli altri. Dopo la bocciatura della riforma costituzionale, ispezione e formazione sono rimaste di competenza delle Regioni.

Ma lei sa come si fa gran parte della formazione sulla sicurezza in Italia?
Non sul campo ma nelle aule, con inutili slide. E che dire delle ispezioni, affidate alle Asl, che si muovono in modo autonomo senza alcun coordinamento con l’Ispettorato del Lavoro e l’Inps? Noi stessi all’Inail avremmo bisogno che l’Inps ci desse le informazioni sulle varie tipologie contrattuali, da ricollegare agli infortuni. Lo promette ma non lo fa.

D. Intanto i morti aumentano: 599 fino a luglio, 12 in più del 2018.

R. E per la prima volta quest’anno le morti sul luogo di lavoro superano quelle su strada. E l’aumento è concentrato sui lavoratori stranieri, meno informati e più sfruttati.

D. Come Inail, oltre a verificare il diritto al risarcimento, cosa farete?

R. L’Inail potrebbe fare molto di più: sarebbe molto utile se avesse il compito di certificare la qualità della formazione. Ma non ne abbiamo il potere, per ora ci limitiamo a lanciare i bandi e a dare le risorse.

D. L’altro buco è informativo, conosciamo solo gli incidenti che capitano a chi è assicurato con voi.

R. Assicuriamo 21 milioni di persone, ce ne sfuggono 4. Perché non possiamo fare da collettore informativo anche per loro?

D. Lo scorso governo, per coprire il taglio delle tariffe Inail, ha ridotto di 200 milioni le risorse che servivano a incentivare le imprese a investire in sicurezza. Non le sembra scandaloso? E non c’è un nesso con la recrudescenza degli infortuni?

R. Lo escludo nel modo più assoluto. Ma certo è che quel taglio è stato un suicidio. Per fortuna nelle pieghe del bilancio stiamo trovando i soldi per ripristinare quegli incentivi.

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Francesco Cuccuini

Operatore della sicurezza, consulente e formatore sulla #sicurezzasullavoro

Appassionato #blogger, entusiasta #podcaster, apprezzato #webwriter, autore di #ancorapensieribloggati, ideatore e conduttore di #RadioBucaneveSafetyOnAir e...

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