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Perchè il consulente del lavoro é sempre più convincente di me?

Noto con stupore un fenomeno strano. Più esattamente noto la telefonata allarmata del cliente perchè occorre erogare la formazione ai propri lavoratori oppure perché occorre aggiornare il documento di Valutazione dei Rischi VdR a seguito della circolare inviata dal Consulente del Lavoro CdL.

Noto con stupore perchè in quel momento penso perplesso: ma perchè quando ho fatto presente tali adempimenti, l’urgenza e l’importanza erano relative mentre quando lo comunica il Consulente del Lavoro occorre correre? Perchè detto dal consulente della sicurezza l’adempimento é un optional, mentre se lo afferma il Consulente del Lavoro l’adempimento é urgente e importante.

Ancora non ho trovato risposte al mio dubbio.

Ovviamente non imputo niente ai Consulenti del Lavoro anzi sotto-sotto mi rallegro della loro maestria nel far correre il cliente. Però non capisco la logica del cliente che giudica in modo diverso lo stesso adempimento di legge se detto dal consulente della sicurezza o se detto dal Consulente del Lavoro. Anzi le indicazioni riguardo alla sicurezza sono più veritiere quando provengono dal Consulente del Lavoro piuttosto di quando provengono dal consulente della sicurezza. Mah…

I Consulente del Lavoro sono più bravi e convincenti dei consulenti della sicurezza? Può darsi anche se non vorrei generalizzare. I consulenti della sicurezza sono notoriamente meno preparati rispetto ai Consulenti del Lavoro? Può darsi anche se vorrei continuare a non generalizzare.

Però continuo a non capire perchè in materia di sicurezza con l’indicazione del Consulente del Lavoro il cliente si preoccupa e corre mentre, sempre in materia di sicurezza,  con la mia indicazione il cliente non si preoccupa e non corre.

 

Francesco Cuccuini

Operatore della sicurezza, consulente e formatore sulla #sicurezzasullavoro

Appassionato #blogger, entusiasta #podcaster, apprezzato #webwriter, autore di #ancorapensieribloggati, ideatore e conduttore di #RadioBucaneveSafetyOnAir e...

attento a quel che gli accade intorno

6 comments

  • Innanzi tutto un caro saluto all’amico Maurizio che risento sempre con molto piacere.

    Riguardo al modello economico sui vantaggi/svantaggi della sicurezza credo di aver già fatto qualche riflessioni in merito e posso affermare che oggi la sicurezza non é conveniente ovvero adempiere agli obblighi per soli motivi economici non conviene.
    Infatti l’eccessiva scarsità di controlli rende appetibile il rischio della sanzione ovvero la possibilità di essere controllati ad oggi é minima.
    Ad oggi un controllo in azienda é improbabile a meno di infortuni o soffiate all’Organo di Vigilanza.
    E questo rende difendibile il rischio di provare la sorte.

    La scarsità di controlli poi rende inappetibile l’adempimento sul versante economico perchè cosa sono 5.000 euro di riduzione del premio INAIl rispetto a inadempienze che danno risparmi di 15.000 – 20.000 euro – 25.000 euro?
    Perchè spendere 15.000 – 20.000 euro – 25.000 euro per poi risparmiare 5.000 euro se posso risparmiare direttamente 15.000 – 20.000 euro – 25.000 euro?

    Ecco perché occorrono i controlli.
    Ecco perché occorrono controlli severi.
    Oltre ad un semplice e dovuto rispetto delle regole – e a parer mio potrebbe bastare – rendono e devono rendere svantaggiosa l’inadempienza.

    Saluti

  • Verrebbe da generalizzare dicendo che la cultura delle aziende italiane in materia di sicurezza del lavoro è piuttosto “reattiva” che “proattiva” e quindi una possibile sanzione amministrativa o additittura penale vale più di qualsiasi buon consiglio dato. Del resto, la cintura di sicurezza in macchina la si allaccia perchè si prende una multa non perché si sa che potrebbe salvare la propria vita.
    Hai provato a sviluppare un tuo modello economico che da una dimensione finanziaria della sicurezza del lavoro? costi diretti vs costi indiretti? Riuscire a dimostrare che il costo della sicurezza del lavoro in realtà non rappresenta un solo costo ma bensí un risparmio e anzi, quasi sempre. un guadagno per l’azienda (maggiore produttivita, migliore qualità dei prodotti e servizi, migliore reputazione e immagine, un miglior ambiente e clima di lavoro, migliori relazioni industriali, ecc.) aiuta a vendere in maniera più efficace. La sicurezza del lavor è “free” come del resto la protezione dell’ambiente quando si attua una politica di risparmio delle risorse.

  • l’esperienza del “consulente del lavoro” prima o poi tocca a tutti gli operatori del settore della sicurezza sul lavoro.
    le motivazioni sono molte ma la più decisiva è il fatto che la categoria dei consulenti del lavoro hanno una professionalità più consolidata nel tempo rispetto alla nostra categoria, che si è presentata sul mercato dal 1994 in poi; questo significa per loro più credibilità e maggior attitudine ad essere ascoltati.
    Un’altra ragione di ordine economico è rappresentata dal fatto che i consulenti del lavoro fanno tutti pressappoco le stesse tariffe , regolate dal loro ordine professionale, per cui i clienti spendono senza cercare sconti e di conseguenza ascoltano di più .
    che dire di altro: noi siamo più giovani , professionalmente parlando, e più malati di pressappochismo per cui non siamo credibili anche di fronte ad altre categorie come commercialisti, progettisti, impiantisti , e tutto questo per lo più grazie a noi stessi.
    un saluto

  • Semplicemente perchè il Consulente del Lavoro è una professione legalmente riconosciuta dal almeno 40 anni, con tanto di Ordine professionale, riconoscimento da parte tessuto economico imprenditoriale e soprattutto sociale.