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Sicurezza come la medicina amara

Sicurezza sul lavoro: l’unica medicina amara e inutile

Consulenza e formazione sulla sicurezza sul lavoro ormai sono una tassa

Consulenza e formazione sulla sicurezza sul lavoro ormai sono una tassa

Ripeto da tempo e mi sono convinto da molto tempo che ormai si é chiuso il ciclo del deployment della sicurezza ovvero della fornitura a tutti o quasi tutti i Datori di Lavoro del documento di Valutazione dei Rischi, della nomina di RSPP, della formazione di base per i lavoratori, della formazione e addestramento delle Squadre di emergenza, dell’eventuale sorveglianza sanitaria ed altro. Questo é il deployment, lo spiegamento degli interventi di base

Ovviamente non in tutte le aziende e non per tutti gli interventi ma possiamo affermare che questi 20 anni hanno reso familiare concetti come sicurezza, valutazione dei rischi, formazione dei lavoratori, DPI e altro

Purtroppo adesso, complice la crisi che sembra non finire mai, questo ha subito una battuta di arresto e anche il datore di lavoro sensibile, volenteroso e diligente si trova a fare i conti con difficoltà non indifferenti legate alla predetta situazione di crisi. E siccome questa crisi iniziata nel 2008 sembra non finire mai ecco che nasce lo scoraggiamento, l’insofferenza, la paura per il proprio lavoro. Ed in tale situazione la sicurezza reputata sempre inutile al massimo un mero adempimento é reputata la solita medicina amara e inutile

Amara e inutile!

Non é lo sciroppo amaro ma utilissimo per guarire dalla tosse o la caramella senza nessuna proprietà terapeutica ma di sapore buono e gustosa. La formazione e la consulenza sulla sicurezza sul lavoro sono reputate amare come lo sciroppo per la tosse e inutili per qualunque cura come le caramelle dolci

E qui occorre reagire

Personalmente sto pensando di cambiare ambito senza gettare 20 anni e passa di esperienza sulla sicurezza sul lavoro. Non voglio continuare a propormi ed a proporre i miei servizi come ho fatto fino a qualche anno fa. Un ciclo é finito, il ciclo del deployment é finito, un modo di lavorare é finito e occorre pensare ad altro. Ed io sto già muovendomi in tal senso, sto già pensando ad altro

Sto progettando altro

Che ne dici collega operatore della sicurezza? Mi lasci un tuo commento in fondo al post

Francesco Cuccuini

Operatore della sicurezza, consulente e formatore sulla #sicurezzasullavoro

Appassionato #blogger, entusiasta #podcaster, apprezzato #webwriter, autore di #ancorapensieribloggati, ideatore e conduttore di #RadioBucaneveSafetyOnAir e...

attento a quel che gli accade intorno

10 comments

  • @ Gianni Presepi

    [..] Fai certamente bene, caro Francesco, a guardare anche altrove.
    Ogni treno che passa può essere quello che ci porta alla meta. [..]

    Più che guardare altrove voglio mettere a frutto in modo diverso esperienza e conoscenze acquisite fino ad ora

    Saluti

  • Fai certamente bene, caro Francesco, a guardare anche altrove. Ogni treno che passa può essere quello che ci porta alla meta. E concordo col senso del tuo discorso: il settore è asfittico e non solo per colpa della crisi, ma anche di chi dovrebbe essere preposto alla semplificazione, che spesso spaccia per semplificazione ciò che semplificazione non è. Io credo che i mancati investimenti, o meglio gli sbandierati investimenti che tali non sono e le promesse di nuovi posti di lavoro che i governi degli ultimi 20 anni hanno messo al primo posto nei loro programmi elettorali, e che naturalmente non hanno realizzato, siano uno dei principali temi sui quali si debba e si possa discutere per provare ad uscire da questa crisi.
    Detto questo anche noi “del settore” abbiamo fatto la nostra parte e certamente ha fatto meglio la sua parte chi ha venduto servizi inesistenti per due lire (penso al mercimonio di attestati per corsi di formazione fasulli, penso alla vendita di PSC per cantieri sui quali poi non si effettuava una vigilanza, ecc.).
    Certamente le organizzazioni datoriali e i collegi professionali possono e debbono fare un grande lavoro, soprattutto di vigilanza e di controllo dei propri iscritti.

  • @ Giuseppe

    Non sto guardandomi intorno o almeno non abbandono l’ambito della sicurezza sul lavoro
    Sicuramente non continuo come ho iniziato e come ho proceduto dal 1995 ad oggi

    Il mercato con i suoi attori e prodotti é cambiato… per ora in peggio
    Non ho voglia di stare a guardare magari lamentandomi

    Penso a qualcosa di nuovo e di meglio
    Sto pensando da tempo a qualcosa di nuovo e di meglio

  • @ domenico d’itria

    Un articolo riflessivo che espone un dato di fatto o almeno una situazione che mi sembra un dato di fatto

    Il mio non é assolutamente un arrivederci e grazie nè tantomeno un addio ma il grido di allarme (?) di un operatore della sicurezza che nota un mercato deteriorato e asfittico

    Prescindendo da colpe e responsabilità

  • un’articolo riflessivo che spero abbia il solo scopo di proporre una discussione,raccogliere idee e non una funzione di “arrivederci”come auspicato.
    Mi occupo da poco del settore,entrato come commerciale;intrapreso per nuova opportunità con aggiornamento e studi per potere operare più da tecnico che da commerciale(utilizzando le conoscenze apprese nel percorso lavorativo)
    Dal mio punto di vista,e dall’esperienza lavorativa in settori industriali,la sicurezza è stata/è vista come un qualcosa da “fare digerire”dalle aziende ma anche come valore da trasmettere al personale.
    Oggi è vero ci si trova a fare fronte alla crisi,ma il settore paga anche l’aspetto della proposta commerciale con troppe società che in alcuni casi danneggiano il lavoro di chi vuole operare in questo settore con professionalità,competenze.
    Il proposito di voi professionisti del settore è fare fronte a queste divergenze con nuove metologie di formazione,costante aggiornamento professionale per un migliore trasmissione di regole e normative.

  • per quel poco che vale il mio punto di vista, credo di poter condividere in pieno l’articolo di cui trattasi. E’ vero, oramai questa fase tra virgolette “della scoperta della SSL” credo abbia esaurito il suo impatto normativo. Oggi, la SSL dovrebbe essere pane quotidiano per tutti e senza opera di promozione e/o somministrazione con eventi ed incoraggiamenti in genere. La SSL dovrebbe essere nel dna di ciascuno, dovrebbe essere nel dna dei progettisti che ancora prima di realizzare un’opera valutano gli aspetti delle normative antincendio, sismiche, spaziali, impiantistiche, materiali, aspetti energetici, ecc. Non ha senso valutare i progetti dopo ce essi so no già stati realizzati … Insomma, Francesco non conosco i tuoi progetti ma credo Ti faccia bene a guardarTi attorno. Ciao.

  • Hai certamente ragione, forse pero’ dobbiamo fare anche un mea culpa nel senso che, forse noi del ” mestiere”, non siamo stati in grado di seguire ed informare diligentemente ed assiduamente i nostri clienti, facendogli solo pesare il costo del nostro operato. In sintesi non siamo stati in grado di ”addolcire” la pillola e fargliela ingerire nel modo corretto