Oggi possiamo affermare che il D.Lgs. 626/94 e il successivo D.Lgs. 81/08 sono patrimonio comune
Negli ambienti di lavoro ormai è presente quanto prescritto dal D.Lgs. 626/94 e dal successivo D.Lgs. 81/08
Un Documento di Valutazione dei Rischi DVR – fatto bene o fatto male – è presente in tutti gli ambienti di lavoro, un Dispositivo di Protezione Individuale DPI – bello o brutto – è stato consegnato ai lavoratori
Una giornata di formazione – efficace o meno – è stata erogata ai lavoratori di ogni azienda cosiccome un’istruzione di lavoro – adeguata o meno – è stata definita in ogni ambiente di lavoro
Non tutto sarà aggiornato o applicato. Non sempre sarà svolta adeguata vigilanza ma possiamo affermare che un livello minimo è stato raggiunto
Soprattutto un livello minimo superiore a quello di 30 anni fa
Non riusciamo a crescere
Un livello minimo superiore a quello di decenni fa è raggiunto e forse anche consolidato
Non ci riesce però crescere ancora, migliorare ancora, fare lo sprint finale per seguire e applicare quanto prescritto dalla normativa sulla sicurezza
Soprattutto non riusciamo ad incidere sul numero degli infortuni e delle malattie professionali
Non riusciamo ad abbattere in modo considerevole il numero dei feriti e dei morti sul lavoro. Sembra di essere al massimo delle prestazioni… siamo a battuta?
Le basi inesistenti su cui poggia il D.Lgs. 81/08
Essendo un Operatore della sicurezza e occupandomi di sicurezza sul lavoro ho riflettuto sul fenomeno
Durante la mia attività professionale e soprattutto di fronte a infortuni mortali, cruenti e con molte vittime mi sono domandato Perché non andiamo oltre? Dov’è il tarlo? Perché siamo a battuta?
Sono arrivato a delle conclusioni – forse parziali ma circostanziate e difendibili – riguardo all’inesistenza di basi e presupposti su cui poggia il D.Lgs. 81/08 e ha poggiato il D.Lgs. 626/94
Basi e presupposti assenti che NON esistono… ma vediamo
Tutti i Datori di Lavoro sono interessati
Questo presupposto non esiste
Sicuramente sono presenti Datori di Lavoro adempienti, seri, corretti che hanno a cuore la salute e la sicurezza sul lavoro dei loro lavoratori e dei presenti nella loro azienda. E sicuramente sono anche la maggioranza
Questo NON significa però che il Datore di Lavoro è interessato per principio, che TUTTI i Datori di Lavoro operano in modo corretto, serio, professionale e siano adempienti
Come noto sono presenti tanti – e sempre troppi – Datori di Lavoro cialtroni interessati alla sola carta sulla sicurezza e non alla sostanza cosiccome sono presenti anche i Datori di Lavoro banditi – forse poco numerosi ma sempre troppi – disinteressati anche alla sola carta
Tutti gli RSPP incidono nel tessuto aziendale
Ad oggi la figura e il ruolo del RSPP incide scarsamente nella realtà aziendale. Ha scarso potere decisionale e soprattutto la sua azione dipende dalla benevolenza del Datore di Lavoro che ne limita azione ed efficacia
Si sconta il precedente presupposto inesistente ovvero che il Datore di Lavoro faccia a gara nel chiedere consigli, suggerimenti e indicazioni al RSPP per garantire adeguati livelli di sicurezza
Ovviamente esistono eccezioni dettate però dalla sensibilità del Datore di Lavoro unita alla professionalità del RSPP
Per il resto anzi per la gran parte dei casi la presenza del RSPP è inutile e talvolta considerata fastidiosa
L’RLS ha la stessa capacità di incidere delle RSA
L’RLS è un’altra figura rivelatasi un mezzo fallimento
La logica con cui è stata definito il ruolo del RLS è accettabile e condivisibile però anche per esso sono presenti presupposti inesistenti o per la maggior parte dei casi inesistenti
La logica del ruolo del RLS non è la logica con cui operano le RSA. L’RLS non ha potere contrattuale, non firma accordi aziendali al contrario delle RSA
Questo ha inciso negativamente sull’operato del RLS che si è rilevato nei fatti una figura scialba
Il miglioramento è condiviso e perseguito
Ad oggi il miglioramento NON interessa a nessuno, il miglioramento continuo come si dice in ambito Sistemi di Gestione della Qualità non interessa
Ovviamente stiamo parlando di Datori di Lavoro cialtroni e banditi ma purtroppo sono in numero considerevole. Anche se in minoranza sono sempre troppi
Direi anche che stiamo parlando di Datori di Lavoro adempienti che però non hanno motivi particolari per migliorare la propria realtà aziendale… sicura e conforme ai vari adempimenti
Il DVR è utilizzato come uno strumento di gestione
Altro presupposto inesistente è considerare il DVR come strumento di gestione
La considerazione è condivisibile e auspicabile per un’azienda strutturata ma per la micro/piccola impresa è utile sulla carta, solo sulla carta
Oltretutto il tessuto produttivo italiano vede la stragrande maggioranza di micro/piccole imprese per cui il presupposto mal si attaglia alla nostra realtà produttiva nazionale
Esiste la certezza della pena
Un altro presupposto da verificare è che in presenza di un obbligo l’adempimento è assicurato per la certezza della pena. La certezza della pena prevede che in caso di inadempienza sarò visitato e se necessario sanzionato dall’Organo di Vigilanza
Purtroppo non è così, NON è affatto così
Ad oggi la probabilità di essere sanzionati – ovvero di essere beccati e sanzionati – in caso di inadempienza è molto bassa. Talmente bassa da far risultare vantaggiosa l’inadempienza rispetto alla sanzione
Ad oggi in gran parte delle realtà lavorative hai un controllo se
- il tuo ambiente di lavoro è molto rischioso
- si verifica un infortunio in azienda
- sei oggetto di una segnalazione all’Organo di Vigilanza
Per il resto delle realtà lavorative – la stragrande maggioranza – la visita dell’Organo di vigilanza è molto improbabile
Il mercato premia l’azienda sicura
Un altro presupposto inesistente è il mercato che premia l’adempimento di un obbligo sulla sicurezza di un’azienda ovvero il mercato riconosce e premia l’azienda dove i lavoratori operano in condizioni adeguate di sicurezza
Purtroppo è da dimostrare – ad oggi è tutto da dimostrare – che la sicurezza sia un fattore critico di successo ovvero un elemento determinante per il successo aziendale
Anche in questo caso esiste l’obbligo di cui non è riconosciuto il vantaggio né la necessità di adempimento
Conclusioni
Quanto sopra nasce dalle considerazioni di un Operatore della sicurezza – di un cittadino – che nota come quasi 1000 morti sul lavoro e quasi 1 milione di infortuni sul lavoro siano troppi, siamo sempre troppi
Ormai più di 25 anni di D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 81/08 ci mostrano che insieme ai notevoli miglioramenti verificati occorra rivedere qualcosa, mettere mano all’impianto normativo, fare un tagliando alla normativa
Abbiamo fatto notevoli progressi ma stiamo rallentando, stiamo rallentando troppo. Questo NON possiamo permettercelo come Stato né come comunità
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La soddisfazione per il commento di uno stimato e “di peso” collega Operatore della sicurezza
Sono assolutamente d’accordo con te.
Due rapidissime aggiunte, a titolo personale: col senno di poi consentire al datore di lavoro (nei casi possibili ex lege) di fare i rspp è stato un errore, come la “commistione” tra sindacato “ordinario” e RLS.
Poi manca tutta la parte “premiale” (e non parlo certo di “sconti Inail”), tipo credito di imposta per nuovi investimenti e formazione.
Infine, mancano provvedimenti importanti, ancora al palo
🙂