Da quando ho iniziato la mia attività di consulente e formatore ho capito che la consulenza qualifica la formazione e la formazione qualifica la consulenza
Che la consulenza qualifichi la formazione è intuibile e facilmente condivisibile mentre è meno immediato il contrario
Come può la formazione qualificare la consulenza?
Consulenza
Come noto la consulenza consiste nell’aiutare il cliente a risolvere un problema anzi – come sono solito dire – a mettere il cliente in condizioni di decidere per scegliere la soluzione di un problema
La mia attività di consulente
- indica come realizzare un prodotto/servizio o
- produce risposte precise a domande precise oppure
- sollecita il cliente su novità o elementi innovativi
Più in dettaglio nel mio ambito di consulente sulla sicurezza sul lavoro l’esperienza mi porta ad intervenire in aziende rispetto a nomine da eseguire, documentazione da redigere, formazione da erogare, gestione di processi da proporre e quanto necessario per mantenere e/o innalzare i livelli di sicurezza aziendale
Quanto sopra ricade positivamente nell’attività di formazione
Permette di travasare esperienza che rafforza quanto affrontato nella formazione, posso parlare con disinvoltura di cose viste, di argomenti trattati, di problemi risolti o irrisolti
Evito al minimo la doverosa (!) risposta ad un’eventuale domanda Non lo so, mi informo e le faccio sapere
Formazione
Ma la formazione come può qualificare la consulenza?
Come può il mio intervento di formazione sulle postazioni munite di videoterminali qualificare la mia consulenza in attività di ufficio e il mio intervento di formazione sui Dispositivi di Protezione Individuale DPI come può qualificare la mia consulenza in aziende con attività che necessitano di DPI?
In realtà la formazione non è presentare la norma di legge o leggere la normativa tecnica
La formazione consiste nell’attivare un processo educativo che porti a successivi comportamenti, occorre incidere sui comportamenti attesi dei corsisti. Quindi deve motivare. La formazione deve suscitare motivazioni adeguate da cui scaturiscano comportamenti richiesti
Questo presuppone aver ben chiaro la ratio della norma, i principi fondanti dei dispositivi di legge, le motivazioni che possono aiutare o meno il raggiungimento del comportamento da adottare
Soprattutto la formazione non è il travaso della realtà e delle esperienze sui corsisti
Non possiamo astrarre bovinamente i principi dalla realtà (metodo deduttivo – dal generale al particolare) piuttosto dobbiamo astrarre i principi dalla realtà distinguendo gli elementi accidentali dagli elementi essenziali (metodo induttivo – dal particolare al generale)
Ad esempio se traggo il principio dalla realtà dovrei dire che
- la sicurezza sul lavoro non è obbligatoria perché in molti ambienti di lavoro non sono presenti adeguati livelli di sicurezza oppure
- in agricoltura la formazione non è obbligatoria perché a molti lavoratori agricoli non è stato mai erogato nessun intervento di formazione o ancora
- in edilizia l’uso dei DPI non è obbligatorio perché spesso nei cantieri edili sono presenti lavoratori privi di adeguati DPI
- …
In questo modo sto mal utilizzando la mia esperienza, sto astraendo i principi dalla realtà SENZA distinguere gli elementi accidentali dagli elementi essenziali
Conclusioni
Quindi credo di aver enucleato a sufficienza la reciproca qualificazione fra le attività di consulenza e formazione
Altrettanto ovviamente posso essere un ottimo formatore senza essere un consulente cosiccome posso propormi sul mercato come consulente senza aver erogato un’ora di formazione
Ma prescindendo da casi particolari ed eccezioni direi che entrambe le attività – consulenza e formazione sulla sicurezza sul lavoro – sono opportune e auspicabili
Riassumerei dicendo che la consulenza aiuta il formatore nel parlare di cose viste e non raccontate mentre la formazione insegna a sistematizzare i concetti riscontrati nella consulenza
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