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Crediti solo ai corsisti e non ai relatori

Perchè non dare crediti anche al relatore di un intervento di aggiornamento?

Perchè non dare crediti anche al relatore di un intervento di aggiornamento?

Come noto la normativa sulla sicurezza sul lavoro impone l’aggiornamento dei vari attori. I vari accordi Stato-Regione e altra normativa prevedono che i lavoratori e i preposti devono aggiornarsi con 6 ore ogni 5 anni oppure il Datore di Lavoro che svolge la nomina di RSPP deve aggiornarsi con 6, 10 o 14 ore ogni 5 anni secondo il rischio dell’azienda. Cosiccome l’RSPP/ASPP deve aggiornarsi 40, 60 o 100 ore ogni 5 anni secondo il codice ATECO di riferimento.

Come noto per aggiornarsi occorre seguire e superare con profitto dei corsi di aggiornamento. E qui nasce l’inghippo.

Ad oggi i corsisti usufruiscono dell’aggiornamento – giustamente – ma non i relatori ovvero SOLO i corsisti usufruiscono dell’aggiornamento ma non i relatori.

A me sembra una posizione indifendibile. Con tanti se e tanti ma potremmo arrivare al paradosso che un professionista, pur partecipando come relatore ad un aggiornamento ogni settimana in convegni, corsi e seminari, a fine anno non avrebbe crediti di aggiornamento perchè non ha seguito corsi di aggiornamento. E’ stato relatore in corsi di aggiornamento ma non ha seguito corsi di aggiornamento. Ha aggiornato ma non si é aggiornato.

Qualcosa non torna!

Francesco Cuccuini

Operatore della sicurezza, consulente e formatore sulla #sicurezzasullavoro

Appassionato #blogger, entusiasta #podcaster, apprezzato #webwriter, autore di #ancorapensieribloggati

…e attento a quel che gli accade intorno

11 comments

  • Un relatore merita che gli possano essere riconosciuti crediti solo per il fatto che per preparare la lezione o l’intervento si debba essere preparato e quindi aggiornato?
    La risposta deve essere collegata alla domanda: “ma quante volte ripeterà quella stessa lezione”? E ancora: “Il livello della lezione (es. formazione di base per lavoratori neo assunti) richiede un aggiornamento per un relatore esperto e qualificato, tale da consentire il rilascio dei crediti (oltre che della retribuzione per la prestazione) date?. Nel caso dei seminari o convegni ai quali si partecipa come relatori (30 minuti su 4 ore di seminario) non vedo il problema di rilasciare crediti anche agli stessi relatori. Questo il mio metro di misura che applicavo quando ero io ad organizzare seminari, corsi ecc.
    Muglia la Furia

    • Innanzi tutto un benvenuto sul blog a Muglia la Furia e un grazie dell’intervento.

      Riguardo al merito della discussione non rivendico nessun diritto per i relatori nè denuncio complotti contro i nostri poveri relatori anzi concordo anche con quanto esponi. Faccio delle considerazione – peraltro forzando i concetti – da sottoporre all’attenzione di tutti.

      Resta inteso che ad oggi chi partecipa ad un convegno come corsista riceve crediti e chi partecipa come relatore non riceve crediti.

      Cordiali saluti

  • Carmelo Catanoso introduce un ulteriore aspetto che definire “indecente” è un eufemismo:
    i crediti professionali per gli iscritti a collegi ed ordini.

    Un solo esempio:
    – modulo di aggiornamento per Coordinatori Sicurezza
    – durata 8 ore
    – un Collegio riconosce (vista l’alta valenza ed innovazione della formazione che è stata erogata) ben 9 crediti professionali per ogni partecipante
    – ed al professionista che ha progettato il modulo, preparato i contentuti (circa 20 ore) ed erogato le 8 ore di formazione? 2 crediti.

    Se lo stesso professionista avesse partecipato come discente ad un momento formativo di quel Collegio, dove si parlava di tecnologia al servizio della libera professione (presentazione di fotocopiatrici che scansionano disegni e software che li elaborano), per 4 ore di “impegno” totale (compreso il ricco buffet dello sponsor), avrebbe avuto 4 crediti.

    Evvaiiii!!!!!!!

    • Purtroppo, o per fortuna, da queste situazioni ci si discosta solo con la qualità con la maggior qualità, innalzando il livello.
      Se tenti di contrastarli con la stessa moneta… sei kaputt.

      Ola

  • Han fatto di peggio ingegneri ed architetti con i CFP.
    Un corso di aggiornamento da RSPP fatto presso una società accreditata dalla Regione ma non dal CNI o dal CNA, non riconosce ad ingegneri ed architetti, i CFP.

    Grandioso!

    Ovviamente l’accreditamento presso CNI e CNA non è gratis.

    C’est l’Italie!

  • La tua osservazione, Francesco, non è banale (come succede spesso…non sempre…ma spesso 😉 ) e mi ha fatto ripensare alla mia esperienza di formatore/docente.
    1) La formazione è sicuramente trasferire conoscenze dal docente al discente e quindi sono d’accordo che si aggiornano i discenti.
    2) Ma il docente/formatore intelligente e vispo sa che ogni intervento formativo può essere una occasione di imparare qualcosa: attraverso le domande e le osservazioni dei discenti che ti possono costringere a chiarirti meglio dei concetti o che ti insegnano qualcosa. Certo è necessaria una condizione: non devi “andare a dritto” con le slide come fossi a ripetere davanti ad uno specchio.

    Ogni volta che faccio un intervento di formazione imparo qualcosa di nuovo e quindi mi meriterei i crediti di aggiornamento….
    Anche perchè, se non ci fosse sempre qualcosa di nuovo, smetterei di fare il formatore: ascoltare la propria voce e ripetere sempre le solite cose, anche se interessantissime, è di una noia mortale.

    • [..] non devi “andare a dritto” con le slide come fossi a ripetere davanti ad uno specchio. [..]

      Parole sante.
      Ho visto formatori rammaricati di non aver finito le slide.
      Io personalmente mi preoccupo di aver dato una scossa all’aula. SI una scossa …o quasi ;-).

  • Aiesil, dal 2015,dopo aver fatto le opportune considerazioni, come quelle riportate nel Vostro articolo, ed essersi confrontata con altre istituzioni, riconoscerà ai relatori dei propri convegni ,che ne faranno richiesta , i crediti formativi per il proprio aggiornamento.

  • La mia proposta é provocatoria e con intento provocatorio.
    Capisco bene che aggiornarsi e aggiornare altri stanno su piani distinti e differenti. Capisco anche concettualmente che puoi aggiornare molti professionisti ma non esserti aggiornato.
    Capisco tutto.

    Però rimane il dubbio di fondo: ho aggiornato centinaia di professionisti con decine di ore di convegni e interventi ma se non seguo corsi …non sono aggiornato.

    Insisto nell’affermare che qualcosa non torna.
    Ola