Da marzo 2018 i cosiddetti Tecnici della prevenzione sono una Professione sanitaria regolata dal Ministero della Salute. Perché?
Di recente è stato emanato il Decreto Ministeriale del 13 marzo 2018 che istituisce l’Albo della professione sanitaria di Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro regolato dal Ministero della Salute. Chiarissimo… ma perché?
Perché sotto il Ministero della Salute? Perché fra le professioni sanitarie?
Sia chiaro. Non rivendico diritti né primogeniture, non mi interessano guerre di categoria né tantomeno mi soffermo su dettagli e particolari di poco valore. Solo non riesco a capirne la ratio
Non riesco a capire perché l’Albo della professione sanitaria di Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro sia presso presso gli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione
In un Albo dovevamo inserirli si potrebbe obiettare
Esatto. Ma perché presso gli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione
I Tecnici della prevenzione sono figure che operano ANCHE in ambiente sanitario ma direi soprattutto operano in ambiente manifatturiero, commerciale, industriale e artigianale
Solitamente sono figure degli Organi di Vigilanza continuando ad obiettare
Appunto solitamente. Oltretutto i periti industriali, gli ingegneri, i veterinari, i geometri presenti nella Vigilanza non penso siano inquadrati nelle professioni sanitarie Anche se operano in ambiente sanitario
Ripeto. L’operazione mi fa dormire sonni tranquilli ugualmente e sono più che felice per i colleghi Tecnici della prevenzione. Mi sfugge solo la ratio dell’operazione
@ Daniele Bernabei
Purtroppo in questa bellissima Italia sono diverse le cose di cui non capiamo la ratio
Ti ringrazio dell’intervento
Cordiali saluti
Francesco
Buongiorno, diciamo pure che non si capisce la ratio dell’intero provvedimento (infatti bocciato dall’Antitrust). Non sono contrario all’Albo ma all’obbligo di iscrizione “retroattiva” per i dipendenti pubblici i quali hanno già “superato” l’esame dei requisiti stabiliti dallo Stato per l’accesso. Sarebbe stato molto più semplice ed efficace usare il buon senso del legislatore del 1946 (1946!) per il quale i dipendenti pubblici si possono iscrivere, se svolgono attività libero professionale. Certo, sarebbe equivalso a sottrarre 220.000 persone (nelle 17 professioni sanitarie) obbligate a versare 168,00 euro a testa. I “vantaggi” dell’Albo, poi, sono tutti da dimostrare considerato che principalmente la professionalità di noi TDP è spendibile nel settore pubblico. Mentre oggi, circa 10.000 TDP pubblici rischiano il reato di “abuso di professione” , nonostante lavorino da decenni. MA per favore…
@ Lorenzo Marchesini
caro Lorenzo
innanzi tutto ti ringrazio del chiarimento articolato e interessante
Riguardo a quanto dici concordo – purtroppo concordo – perché fa emergere la difficoltà di affrontare la sicurezza e la salute sul lavoro nel suo aspetto di prevenzione
Forse non sono stati eseguiti i passi successivi perché tale approccio prevalesse o si affermasse per cui rimaniamo nella fase di fare sicurezza con la documentazione… con la carta
Speriamo non sia ancora per molto
Riassumendo non mi scandalizza che la professione del TdP sia una professione sanitaria
Mi lascia perplesso che la professione del TdP sia una professione sanitaria in un mondo che considera molte volte – se non sempre – la sicurezza e la salute solo nei loro aspetti tecnico-impiantistici
Ovviamente non è colpa dei TdP o almeno non è solo colpa dei TdP
Cordiali saluti
Francesco
la risposta è semplice, eccola in tre (quattro) punti
1) la professione di TdP non è che l’evoluzione degli ispettori ambientali e della sicurezza che operavano nei presidi di prevenzione delle ASL come da decreti attuativi della L 833/78, quindi viene dal mondo della sanità;
2) Lo stesso corso di laurea in TdP è figlio della riforma del SSN iniziata con il DLgs 502 del 1992 (prendi il DM 58/97 che istituzionalizza la professione, leggi la prima frase della premessa, e scoprirai che comincia con “visto l’art. 6 comma 3 del D.Lgs 502/99……, in particolare il DLgs in questione si riproponeva -tra le altre cose- di istiturie percorsi professionali e di laurea nelle varie discipline della sanità, e le tecniche della prevenzione non furono escluse)
3) la professione di TdP è stata dichiarata professione sanitaria per legge già in precedenza, (Leggi 42/99, 251/2000) e il relativo albo era già previsto come ordine di professione sanitaria dalla L. 43/2006, al pari delle altre professioni.
4) la sanità nel concetto oggi esteso comprende anche i temi relativi alla prevenzione di tutto quello che può arrivare a determinare problematiche connesse con la salute quindi si parla di prevenzione di malattie come di infortuni e come di problemi ambientali, e il professionista che se ne occupa è il TdP.
opera nell’artigianato e nell’industria si, ma sempre nei limiti delle sue competenze che sono strettamente collegate al tema sanitario.
Sostanzialmente era già previsto da anni che si forndasse un albo di professione sanitaria e l’inclusione nell’ordine dei TSRM è stata solo una scelta di comodità organizzativa, è chiaro che a seguirlo al suo interno ci saranno TdP e non tecnici di radiologia, come per le altre professioni
@ Maurizio Di Cunzolo
Il commento di un professionista bravo, stimato e per di più Tecnico della prevenzione
Grazie del commento Maurizio
Magari spiegaci il perché della tua affermazione
Dacci qualche dritta
Saluti e grazie
Il Tecnico della Prevenzione, un corso di studi nato con presupposti totalmente errati. Ciao Francesco!