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domande sulla sicurezza

Quanti di noi lavorerebbero?

Come noto sono presenti molti obblighi per il Datore di Lavoro in ambito sicurezza sul lavoro – il famoso D.Lgs. 81/08. Dalla formazione per lavoratori, preposti e dirigenti alla formazione per gli addetti delle Squadre di Emergenza – Antincendio e Primo Soccorso. Dalla formazione per chi è soggetto a rischi specifici – MMC, videoterminalisti ecc – alla formazione per chi utilizza DPI. E potremmo continuare ancora.

Ovviamente concordo con la necessità e l’obbligo per il Datore di Lavoro di formare i propri lavoratori.

Però talvolta mi chiedo: Quanti formatori lavorerebbero – o lavorerebbero così tanto – se esistessero meno obblighi sulla formazione? o meglio Quanti operatori della sicurezza lavorerebbero se esistessero meno obblighi sulla sicurezza sul lavoro?

Quanti di noi lavorerebbero?

Io me lo chiedo, ogni tanto me lo chiedo e non mi nascondo che un po’ di lavoro arriva per la sola e unica presenza di un obbligo di legge. O se vogliamo essere più precisi talvolta certi interventi di consulenza e formazione sono svolti solo e soltanto perché esiste un obbligo di legge.

E quindi appena le condizioni lo permettono l’obbligo sarà adempiuto …in un secondo tempo, quando le condizioni lo permetteranno, vedremo quando, quando finisce la crisi ecc.

Si cari colleghi, insisto: Facciamocela – almeno ogni tanto – questa benedetta domanda! Che ne dite?

Francesco Cuccuini

Operatore della sicurezza, consulente e formatore sulla #sicurezzasullavoro

Appassionato #blogger, entusiasta #podcaster, apprezzato #webwriter, autore di #ancorapensieribloggati

…e attento a quel che gli accade intorno

4 comments

  • Sempre più convinto che molti – forse compreso il sottoscritto – si siano seduti sugli allori anzi si siano proprio seduti
    Insisto nel credere che molti – forse compreso il sottoscritto – senza obblighi di legge lavorerebbero meno… molto meno

    Ecco perchè voglio allargare i miei interventi ad ambiti che diano elementi utili per la sopravvivenza dell’azienda sul mercato

    Vediamo…

  • La domanda nasce dal troppo – e talvolta improvviso lavoro – presente negli ultimi tempi ovvero mi chiedo se tutto questo volume di lavoro sia artificiale ovvero dettato da un obbligo , dal mero obbligo.

    Non voglio che nessuno rifiuti lavoro cosiccome io stesso non rifiuto lavoro anche se nato da un semplice e mero obbligo. Dico solo che adempiuto l’obbligo… finisce tutto lì.
    Nessuno sogni – almeno nella gran parte dei casi – di proseguire con rapporti di collaborazione e consulenza.

    Saluti a tutti

    • Caro Francesco,
      Se tutti pensassimo come te allora sarebbe un bel guaio. Perché vedi é vero che si tratta di un mero obbligo e che alla fine si traduce tutto nel mettere a posto i documenti, come dici tu. Il nostro lavoro deve cominciare proprio da lì, cioè da quando tutto sembra a posto. E quando un cliente ti chiama per comunicarti un infortunio, devi chiederti “dove ho sbagliato”. Noi consulenti lavoriamo si per le carte, ma sopratutto per trasferire cultura alla sicurezza affinché l’infortunio o il quasi incidente non debbano più accadere. Ora tu replicherai dicendomi che i datori di lavoro non vogliono che si “sprechi” tempo nel fare formazione; vogliono tutto senza spendere molti soldi; che la sicurezza la considerano meno importante delle vendite, ecc.. É vero anche questo, ma vent’anni fa si moriva di più e si lavorava peggio. Allora qualcuno non la pensava come te e i risultati c’è lì abbiamo sotto gli occhi. A presto e buon lavoro.

      • @ Antonio Fiore

        caro Antonio
        la mia considerazione nasce dalla semplice constatazione che molto lavoro di formazione – legittimo, doveroso, importante e necessario – nasca dalla sola presenza dell’obbligo di formazione.

        Per molti Datori di Lavoro con l’aver adempiuto l’obbligo di formazione… il problema sarà risolto – o almeno credono.
        Tutto qui.

        Cordiali saluti
        Francesco