Comincio ormai ad avere dimestichezza con la normativa sulla sicurezza sul lavoro e specialmente con il Decreto Legislativo 81/08 il cosiddetto Testo unico sulla sicurezza
L’esperienza più che ventennale acquisita sul campo mi permette di affermare che nel citato Testo unico sono presente diverse criticità. Forse troppe
Non penso a errori di scrittura – magari presenti – ma a criticità concettuali derivanti da logiche discutibili
Ovviamente non sono un operatore del diritto né voglio atteggiarmi ad operatore del diritto
Penso però per la citata dimestichezza acquisita – o familiarità – alla sanzione penale dilagante che di fatto ha contribuito ad inibire l’attività di vigilanza, alle obbligatorie attività di miglioramento mal conciliabili con la logica sanzionatoria
Penso al documento di Valutazione dei Rischi che, come afferma un mio collega, non è che un mito della sicurezza
Penso alla figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione RSPP da potenziare e penso anche alla figura del Rappresentante dei Lavoratori della Sicurezza RLS che ha da decollare…
Insomma, elementi da rivedere ne vedo parecchi
LA PRODUZIONE LEGISLATIVA
Proprio perché sembra che occorra rivedere parecchi elementi della citata norma mi sono chiesto molte volte: ma come funziona la produzione legislativa? Come nascono queste leggi?
Produrre le norme e rivederne una ogni tanto non mi scandalizza. Ma produrre le norme per rivederle tutte e più volte forse indica la presenza di un problema
Non possiamo avere una norma poi la norma che specifica la norma precedente poi la circolare di chiarimento della norma che specifica la norma precedente e via di questo passo
Signori legislatori prendetevi più tempo, almeno per farne perdere meno a noi
Purtroppo non credo sia nemmeno questo il problema principale. Penso che la criticità o il baco sia nella logica con cui si legifera
LOGICA DELLA PRODUZIONE LEGISLATIVA
Come dicevo penso che la criticità sia nella logica – e il metodo che ne consegue – con cui si legifera. Sapevo infatti che il riferimento di fondo fosse il bene comune che non è necessariamente l’interesse della maggioranza – interesse generale – nè tantomeno la somma di vari interessi particolari
Questa visione impone e presuppone valori condivisi e volontà politica ovvero volontà di operare per fare sintesi ancora meglio voglia di fare
Purtroppo ad oggi – mi sembra – si sia rinunciato diverse volte a questa operazione di sintesi e si sia operato per interessi particolari o meglio per somma di interessi particolari. Interessi di gruppi particolari, di categorie particolari, di istituzioni particolari – penso alle Regioni che per questa confusione hanno dato un qualificato e sentito contributo 😉
SITUAZIONE FARRAGINOSA
E qui nasce il problema, il grosso problema: le norme sono diventate contenitori di interessi vari, spesso disomogenei e talvolta perfin contrastanti
Possiamo riscontrare tale logica sempre nel famoso Testo Unico sulla sicurezza il Decreto Legislativo 81/08 dove qualcuno ha voluto sanzioni penali per le inadempienze dei Datori di Lavoro, qualcun altro ha voluto la formazione per tutti ma non per il Datore di Lavoro se non in minima parte
Qualcuno ha voluto un percorso formativo particolare per l’RSPP ma non per il Datore di Lavoro RSPP
Qualcuno ha voluto il parere del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS per ogni decisione senza che ne rispondesse, qualcun altro ha voluto che i citati RLS si nominassero – nelle aziende con più di 15 lavoratori – fra le Rappresentanze Sindacali Unitarie RSU o fra le Rappresentanze Sindacali Aziendali RSA
Tutti elementi legittimi, tutti elementi giusti e difendibili, tutti elementi anche da sottoscrivere
Da sottoscrivere ad-uno-ad-uno ma forse NON in blocco
E il risultato è di fronte a tutti: abbiamo un Decreto Legislativo di 306 articoli e 51 allegati che parla di tutto, che dà un adempimento per tutti su tutto ma continuiamo ad avere 1000 morti l’anno per infortuni sul lavoro
Forse frullare qualunque ingrediente buono non assicura un buon frullato finale
Forse
Che ne dici collega Operatore della sicurezza?
@ domenico d’itria
[..] i sindacati [..] devono denunciare le irregolarità nelle aziende ma essere nello stesso tempo una parte integrante nella sensibilizzazione verso i lavoratori degli obblighi di osservanza delle regole e misure di sicurezza sui luoghi di lavoro. [..]
Concordo
In ogni azienda dovrebbe essere l’RLS in particolare o i sindacati in generale che intimano ad un lavoratore “Mettiti il casco!”
[..] azioni condotte in” spensieratezza e non consapevolezza” [..]
L’eterna dilemma della percezione del rischio all’insegna del Tanto a me non succede niente
Ti ringrazio dell’intervento
Saluti
buongiorno
cerco di dare una risposta non da operatore della sicurezza ma da appassionato alla tematica(nella speranza di potere operare nel settore con più professionalità e competenza).
Il problema e’ nel fatto che la redazione è fatta da legislatori probabilmente non sempre cultori della materia sicurezza nella sua complessità e settori di operatività generando quindi diverse visioni ed interpetrazioni di cui fai cenno nel tuo ottimo articolo;forse se ci fosse la collaborazione di tecnici specializzati il risultato sarebbe diverso.
Per gli infortuni sul lavoro il discorso è ancora più ampio:se la legislazione genera criticità,il comportamento e l’azione del lavoratore e delle aziende qualunque siano le attività in cui operano presentano ancora lacune enormi da colmare sul piano della formazione e obblighi principali da rispettare:le regole non devono essere un optional e nessuno degli attori del mondo del lavoro si deve sentire escluso dall’osservarle,da trasmetterle inclusi i sindacati che invece di proclamare scioperi/manifestazioni varie ad ogni incidente(inutili!)devono denunciare le irregolarità nelle aziende ma essere nello stesso tempo una parte integrante nella sensibilizzazione verso i lavoratori degli obblighi di osservanza delle regole e misure di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Troppi sono gli incidenti dovuti ad interventi anomali del personale e in questo occorre analizzare anche il comportamento del singolo troppo volte orientato ad azioni condotte in” spensieratezza e non consapevolezza” di quello che si va a fare:la formazione in questo ha un ruolo chiave e diverse metologie devono essere considerate.
Ringrazio per l’opportunità di conoscenza data nella lettura dei tuoi articoli.