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Rana Plaza a dacca in Bangladesh 03

Dopo Rana Plaza non abbiamo da chiederci nulla?

La tragedia della fabbrica di Rana Plaza in Bangladesh é definibile come una catastrofe senza precedenti. All’interno dell’edificio crollato dove erano presenti molti operai di fabbriche tessili ne sono rimasti uccisi più di 1000. Una catastrofe senza precedenti.

Nella moderna era industriale non credo si sia verificato un massacro dove più di 1000 persone siano morte al lavoro, mentre lavoravano. Forse la vicenda di Bhopal ha superato in gravità la recente tragedia ma le vittime non sono classificabili come morti sul lavoro.

Riguardo alla tragedia di Rana Plaza ed alla sua gravita non possiamo non riflettere sulle condizioni di lavoro di queste persone: condizioni retributive, di sicurezza, igienico-sanitarie inaccettabili. Non so se usare la parola schiavismo certamente possiamo pensare a condizioni di sfruttamento e maltrattamento. Non penso che la paga sia stata adeguata cosiccome le tutele o i ritmi di lavoro. Per non parlare di condizioni di sicurezza o igienico- sanitarie.

Fatte salve le responsabilità dirette però noi non abbiamo da rimproverarci nulla? Noi occidentali o europei non abbiamo nessuna responsabilità? Noi consumatori del tessile made in Bangladesh non abbiamo niente da domandarci?

Ovviamente nessuno – o quasi nessuno – ha responsabilità dirette però questi disgraziati lavoravano per i nostri mercati, o anche per i nostri mercati, in condizioni inaccettabili e con paghe inaccettabili. La corsa al consumo ci rende complici – involontari? – di condizioni di lavoro non dignitose che non conosciamo ma che non ignoriamo e anche in altre nazioni qualcuno si chiede se dopo il crollo dell’azienda di Dacca l’industria dell’abbigliamento non possa cambiare?

Insisto. Non abbiamo da rimproverarci nulla? Non abbiamo nessuna responsabilità? Non abbiamo niente da domandarci?

Non possiamo proporre o fare niente?

Francesco Cuccuini

Operatore della sicurezza, consulente e formatore sulla #sicurezzasullavoro

Appassionato #blogger, entusiasta #podcaster, apprezzato #webwriter, autore di #ancorapensieribloggati

…e attento a quel che gli accade intorno

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