Alcuni Piani di Emergenza nelle scuole prevedono ancora di rifugiarsi sotto i tavoli in caso di terremoto
Sono stato interessato dallo sciame sismico verificatosi prima di Natale con epicentro nel Chianti e più esattamente ho avvertito 2 scosse nella mattinata del 20 dicembre 2014 a Firenze pur essendo al piano terra.
Ho pensato subito alle scuole dove sono consulente o RSPP anche se non ho telefonato per lasciare libere le linee. Mi sono collegato ad internet ed ho visto che non si riscontravano feriti nè vittime salvo tanta paura.
Nei giorni successivi ho riflettuto sulle modalità di evacuazione consigliate dal sottoscritto. Ho riflettuto sul mio consiglio di non andare sotto i banchi scolastici ma di evacuare velocemente il luogo pericoloso ovvero allontanarsi in modo ordinato e senza indugi.
Riparlando con le scuole miei clienti e informandomi sulla situazione generale ho notato soprattuto che nessuno si é protetto andando sotto il banco scolastico. Nessun al momento della scossa di terremoto si é rifugiato sotto il banco in attesa di… di cosa!?!
Mi chiedo da tempo come possiamo ancora consigliare di rifugiarsi sotto i banchi scolastici in caso di terremoto? Come possiamo redigere Piani di Emergenza con procedure che prevedono di rifugiarsi sotto i banchi scolastici in caso di terremoto? Oltretutto mi sembra che nessuno si eserciti rifugiandosi sotto i banchi scolastici in caso di terremoto e soprattutto nessuno si rifugia sotto i banchi scolastici in caso di terremoto.
Colleghi operatori della sicurezza, continuiamo ancora a scrivere che occorre rifugiarsi sotto i banchi scolastici?
Qui si può vedere cosa fanno in Giappone
https://www.youtube.com/results?search_query=japan+school+eartquake+demonstration
@ Carmelo Catanoso
Quindi che facciamo?
Andiamo sotto i banchi e dopo 2 minuti riprendiamo le lezioni!?!
😉
Caro Francesco, il problema a mio avviso è questo: se crolla la scuola per una scossa, che tu sia sotto il banco o in fuga verso una via di esodo (sempre che nelle scuole ci siano vie di esodo, maniglioni antipanico funzionanti, vani scale che non cedono, ecc. ec..) poco cambia.
Se invece ti rifugi sotto il banco e crolla “solo” il controsoffitto con relative lampade appese allo stesso (e non correttamente pendinate), oppure una porzione di intonaco, o saltano i vetri sopra le porte delle classi o delle finestre, o cedono direttamente le finestre telaio compreso…. forse una speranza – ripeto forse – la puoi avere.
Un giorno, con più tempo, ti racconterò un’esperienza fatta proprio in occasione di un terremoto….
@ Stefano Farina
caro Stefano,
concordo pienamente con quanto dici.
Però il problema, grosso a parer mio, é che non sai se crolla solo il controsffitto o se crolla tutta la scuola compreso il controsoffitto.
Il nocciolo credo sia tutto lì.
Da parte mia non ho elementi adeguati per prevedere in modo sommario, minimo o approssimativo come batte il terremoto e quali saranno gli effetti.
Un pompiere una volta, parlandone, mi disse: Solitamente il terremoto dà una prima scossa forte, si ferma per qualche decina di secondi e poi possiamo avere una seconda scossa…
Ci credo – risposi – ma solitamente a me non basta.
Ola