La strana convinzione che un Sistema di Gestione sulla Sicurezza OHSAS 18000 certificato sia il massimo dei voti con lode mentre la conformità alla normativa di legge sia la misera sufficienza
Quante volte sentiamo affermare Si, sono a posto col D.Lgs. 81/08 anzi ho perfino un Sistema di Gestione sulla Sicurezza SGS Ohsas 18000 certificato!?! Quante volte abbiamo affermato o sentito affermare che la conformità alla norma é giusta e doverosa ma un SGS certificato é molto di più!?!
Si é affermato il concetto che la conformità agli obblighi e adempimenti della normativa sulla sicurezza sia il minimo sindacale di quanto occorre fare mentre per la perfezione occorre un SGS Ohsas 18000 certificato.
Non é vero anzi é vero il contrario e capiamo il perché.
1. La certificazione di un SGS agli standard Ohsas 18000 é basato su evidenze documentali mentre gli obblighi di legge considerano anche i comportamenti delle varie figure della sicurezza.
2. La certificazione di un SGS agli standard Ohsas 18000 non considera l’azione di vigilanza del Datore di Lavoro al contrario degli obblighi di legge che prendono in considerazione anche le eventuali sanzioni comminate dal Datore di Lavoro.
3. La certificazione di un SGS agli standard Ohsas 18000 afferma che il Datore di Lavoro ha svolto interventi di formazione mentre gli obblighi di legge come da D.Lgs. 81/08 valutano anche i comportamenti successivi alla formazione.
Ovviamente non considero che pago il certificatore – al contrario dell’Organo di Vigilanza – potendo sempre avere un rapporto di lavoro corretto cosiccome non considero che il certificatore mi preannuncia la visita per il giorno X – al contrario dell’Organo di Vigilanza – potendo sempre avere una visita corretta e adeguata anche se concordata.
Che ne dici operatore della sicurezza? Anche tu credevi il contrario?
@ gpalmisano
Condivisibile anzi più che condivisibile
Bhe!! partiamo dal presupposto che il Sistema viene sviluppato in base a quello che è la norma, come può essere per il SGSL nei riguardi del D.Lgs 81/08 smi, sulla sicurezza sul Lavoro,
Essere cerificati, es.: 18001, a mio parere NON vuole dire essere a posto con la norma.
Il termine giusto invece sarebbe che, “forse ” potrei essere a posto su quanto la norma mi richiede.
Implementare un Sisstema Credo che sia un modo ” semplice”, ma “sistematico” di poter rispondere con evidenze oggettive di tipo documentale ai Doveri imposti dalla norma. Limitarsi a stabilire “Chi Deve Fare Cosa” in una organizzazione non garantisce la risposta alla norma, quanto può essere Sviluppare invece “in che modo”, Stabilendo così i limiti delle responsabilità dei soggetti coinvolti, portando a prevenire alcuni reati sanciti dalla norma.
Pertanto credo che il primo Auditor per un sistema efficace debba essere proprio (in essere) colui il quale “Desidera” implementare il Sistema. Partendo nell’Organizzare il team “dell’Organismo di Vigilanza”, (colui che controlli efficacemente ed esimente), omettendo figure compromettenti come l’RSPP per un SGSL, perchè se così fosse, non si vuole un sistema efficace.
Pertanto secondo me un Sistema, “peserà” quanto la norma, quanto esso sarà in grado di riuscire ad avere risultati efficaci su quanto chiede la norma . Tanto sarà efficace uno strumento del sistema quanto esso sarà in grado di pretendere la risposta voluta dalla norma.
@ carolina
[..] Senza andare a verificare poi se effettivamente quella tal valutazione (e le relative misure) o quella tal procedura siano “efficaci” o quanto meno “applicabili” per la tal azienda, il tale gruppo di addetti, ecc.
É un confine forse sottile, sottilissimo, ma é ciò che fa la differenza.
Perché ci fermiamo alla carta, al documento, e questo non cambia le azioni, né nostre né degli altri. [..]
Molte volte ci fermiamo dove vuole il Datore di Lavoro.
Anche se talvolta potremmo proporlo…
Buongiorno
Penso che quello sollevato non sia UNO dei tanti problemi osservabile nel nostro settore ma IL problema.
Mi spiego:
quante volte sentiamo dire (da parte delle aziende, ma anche da parte di noi tecnici che le supportiamo nell’ambito del mondo sicurezza) “ho redatto il documento di valutazione dei rischi oppure quella tal procedura di sicurezza, adesso sono a posto”!. E ci fermiamo qui.
Senza andare a verificare poi se effettivamente quella tal valutazione (e le relative misure) o quella tal procedura siano “efficaci” o quanto meno “applicabili” per la tal azienda, il tale gruppo di addetti, ecc.
É un confine forse sottile, sottilissimo, ma é ciò che fa la differenza.
Perché ci fermiamo alla carta, al documento, e questo non cambia le azioni, né nostre né degli altri.
C’é da chiedersi allora a questo punto quali azioni cambiano, ma questo è un altro discorso.
@ Daniele Tronconi
[..] in sostanza avere un sistema di gestione certificato, che sia sicurezza, ambiente, alimentare ecc. non è più sinonimo di eccellenza. [..]
Purtroppo concordo.
Saluti
F
@ Riccardo Parca
Sistema 81/08 …un’idea niente male
Saluti
F
@ alfredo ballardin
Ovviamente non disdegno nè disprezzo i SGS come da norme OHSAS 18000. Mi piace molto
Di quanto affermi mi piace l’idea del certificatore che controlla la parte documentale del SGS e l’Organo di Vigilanza che controlla l’applicazione di quanto affermato nella documentazione.
Da noi invece mi pare che il certificatore controlli la parte documentale del SGS mentre l’Organo di Vigilanza controlla …sempre la parte documentale.
Saluti
F
ciao a Tutti, sono d’accordo con le affermazioni che fai Francesco, anche se io rimango convinto che in Italia, gli aspetti normativi burocratizzati come lo sono stati con le norme nostre, io ho cercato di vedere complessivamente in Europa come funziona, e ti confermo che, almeno per i porti, i certificatori verificano e stendono le procedure per ottenere la OHSAS 18001, mentre l’organo di vigilanza entra nell’attività, verifica gli aspetti documentali, a fine verifica degli AUDIT effettuati dagli organi aziendali, effettua un suo AUDIT, dal quale si evincono eventuali anomalie oppure discrasie rispetto a quanto scritto e documentato, al fine si rende responsabile non solo ed esclusivamente il D.L. ma i Dirigenti i preposti ed il RSPP con la partecipazione degli ASPP, eventualmente sanzionando personalmente, per asseverazioni non corrette. Comunque, sono d’accordo con te per quel che affermi essendo oggi comune la cultura del furbetto, fatto il documento asseverato, questo non corrisponde ad aver effettuato tutte le azioni dovute per garantire una corretta gestione della sicurezza.
ciao e buon lavoro
Caro Francesco,
ciò che hai pubblicato non fa che avvalorare il mio pensiero che tra l’altro ho avuto il piacere di condividere con te recentemente. Oltre alle considerazioni espresse da te, tutte condivisibili (almeno per quanto mi riguarda) c’è da segnalare che molto spesso tali certificazioni non sono il risultato di un percorso di crescita aziendale iniziato con l’adeguamento completo al D.lgs. 81/08. Molto spesso, invece, per ricercare una tutela esimente (che non c’è), per poter accedere a determinati lavori, si “forza” l’implementazione degli SGS Ohsas 18000 anche laddove non ci sono le condizioni minime di rispetto della norma, alimentando solo un giro di certificati che rappresenta un business per tanti ma che non contribuisce minimamente a contrastare gli infortuni sul lavoro e gli eventi mortali in quanto SGS “svuotati di contenuto”.
Io credo invece che dovremmo fare tutti un passo indietro e ricominciare da una corretta e completa implementazione del (lasciamelo chiamare così) “Sistema 81/08” che, come hai ben sottolineato te, contiene molto di più di quello che si pensa e che nulla a da invidiare ad un SGS certificato secondo l’Ohsas 18000.
mi è saltata una h nell’ultima riga:)
Buongiorno a tutti.
Da 14 anni opero sia come RSPP che HSEQ consultant in realtà industriali. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, il livello medio del mondo delle certificazioni si è molto abbassato assoggettato ad una pura logica di business nascosto dietro il dito della crisi… in sostanza avere un sistema di gestione certificato, che sia sicurezza, ambiente, alimentare ecc. non è più sinonimo di eccellenza. Il rispetto delle cogenze è un prerequisito, ma vi assicuro che il livello dell 80% degli audit degli enti di certificazione prevede solo questa verifica senza nessun altro argomento migliorativo pur previsto dagli standard. E, come detto sopra, questo avviene con verifiche concordate da enti pagati. Quindi il livello di criticità è molto inferiore ad una verifica delle autorità.
Troppe volte ho visto certificati rilasciati a fronte di evidenti non conformità legislative, e più il cliente è grande più la manica è larga. Pensate che addirittura i regolamenti ACCREDIA prevedono, per esempio, che un’azienda possa certificarsi 18001 anche senza CPI, basta che lo abbia richiesto e ha 3 anni di tempo per ottenerlo. Esternamente avremo un azienda certificata senza CPI (magari con rischio elevato e sicuramente senza agibilità) e in teoria andrebbe valutata meglio di una non certificata ma con CPI conforme e ogni aspetto legislativo ottemperato?!?!
Se il mondo delle certificazioni tornasse ad essere selettivo, con valutatori pagati bene (non la miseria di ora) e quindi giustamente molto competenti e selettivi, anche noi consulenti vedremo riconosciuto il nostro lavoro… molto più di ora.