La petizione Anmil per escludere dal calcolo ISEE la rendita Inail per un infortunio sul lavoro
L’Italia é il paese che amo… anche se talvolta mi mette a dura prova.
Faccio questa affermazione dopo aver ritrovato l’iniziativa Anmil per escludere la rendita Inail dal calcolo Isee ovvero la petizione per togliere la rendita scaturita da un infortunio sul lavoro con danni permanenti dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ISEE.
Ad oggi per la Repubblica Italiana se perdo 2 dita della mano sul lavoro – con successiva piccola o grande invalidità – ed ottengo una rendita Inail di indennizzo …ho un reddito in più. Un reddito non un indennizzo. Se invece ho danni permanenti alla schiena a seguito di un infortunio sul lavoro – con successiva piccola o grande invalidità – ed ottengo una rendita Inail di indennizzo …ho un reddito in più. Possiamo anche dire che se a seguito di danni permanenti alla vista per un infortunio sul lavoro – con successiva piccola o grande invalidità – ottengo una rendita Inail di indennizzo …ho un reddito in più. Un reddito non un indennizzo.
Magari con la stessa logica proporrei di inserire nel calcolo Isee anche i risarcimenti per sinistri stradali.
Quel che scandalizza, quel che mi scandalizza é capire da che mente nascono queste amenità. Gradirei conoscere lo statista o il Padre della patria meglio ancora gli statisti o i Padri della patria che – sicuramente con orgoglio e soddisfazione – hanno partorito una pensata di tal genere equiparando una rendita di indennizzo ad un reddito.
Mi meraviglio soprattutto della pletora di commissioni, sottocommissioni, gabinetti, burocrati, portaborse, vice portaborse, esperti, quasi esperti, mezze cartucce, chiaccheroni e ruffiani vari da cui non sia uscito un segnale di allarme. Nessuno che abbia alzato il dito indice e con tono sommesso ma deciso abbia affermato: Signori, a me questa regola sembra una sciocchezza!
Add comment